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Lusso gentile, simbolo della bellezza secondo misura

Solomeo, 17 agosto 2024

Il prodotto della mia attività lavorativa è, sotto importanti aspetti, fondato sul lusso, e ho sempre immaginato che quando si parla di lusso si parla di bellezza. Da bambino ho vissuto in campagna, e sono stato a lungo in contatto con la forma più pura della bellezza, che è quella del Creato, osservando, ogni mattino, ogni sera, il volgersi delle stagioni che ritornavano anno per anno sempre eguali ed eterne.

La parola bellezza è fra le prime a comparire nella Bibbia; bello e buono li penso come un significato unico, e sono convinto che entrambi esistono se esiste la misura. Mi piacciono molto le parole che i greci hanno avuto come guida: kalòs kai agathòs (bello e buono) e katà metron (secondo misura), e la bellezza io a volte la concepisco come una regola universale per una vita serena, una regola che è come la faccia di una medaglia alla quale, dalla parte opposta, corrisponde l’estetica. Per tutte queste ragioni credo che vi sia anche un legame diretto vivo e performante tra l’estetica, che governa la bellezza, e l’etica, che governa il comportamento secondo una morale. Sono affascinato da Dostoevskij quando dice che La bellezza salverà il mondo.

Mi piace la bellezza anche se non si può spiegare secondo ragione, e forse proprio per quello: in essa vi è qualche polvere dorata della follia, quella dei poeti, e come non vedere che anche la verità è un frutto fecondo della bellezza? Ogni giorno mi accorgo del legame tra il bello e il vero, e come pensava Aristotele la verità a sua volta ha a che fare con lo stupore. Anche se non sono filosofo, amo la filosofia e i grandi pensatori, che mi hanno donato mille insegnamenti.

Secondo Platone, partendo dalla bellezza fisica, passando per la bellezza degli dèi e delle leggi, si giunge infine alla bellezza della conoscenza; un grande santo come Tommaso dice, con grande semplicità, che quando qualcosa genera in noi piacere quella è bellezza. Un altro immenso pensatore quale è Kant sosteneva che il bello è senza concetto e senza scopo che non siano quelli di generare in noi piaceri gentili e riguardo al lusso diceva: “Il lusso si trova in esseri umani dotati di gusto, soddisfa, con la sua varietà, la nostra capacità di giudizio, procura a molti un’occupazione ravvivando l’intera vita sociale”.

Da questo è nata in me l’idea di un lusso gentile come espressione più fedele della nostra idea, delle nostre creazioni, del nostro stile; perché la gentilezza è uno dei più grandi fattori della felicità, in quanto, credo, permette di seguire il nostro “demone” buono. I Greci antichi per questo chiamavano eudamonia la felicità.

Allora cos’è il lusso gentile? In quanto intimo della bellezza non è facile trovare una definizione esclusiva, però vedo nel lusso un simbolo. Il lusso mi appare simbolico perché è qualcosa che ci lega al bello. Il lusso gentile, più semplicemente, è quello dell’amica e dell’amico che ti accolgono con un sorriso sincero, quello che ti tende le mani, quello della creatività e della genialità che non eccede, quello che trova la bellezza nella semplicità. Esso è ospitale con tutti, segue la misura ed è sempre ben accetto perché conosce il valore del rispetto altrui. Per questo il lusso gentile ha un valore universale, che è ben rappresentato dalle donne; di qui l’idea di una rappresentazione figurativa contestuale di alcune tra le tantissime donne della cui storia ci è rimasta gloriosa memoria; l’idea ha preso forma di un manifesto, quasi un arazzo contemporaneo, dove sono rappresentate, insieme, al di là del tempo, nove figure femminili suggestive, tra le quali Saffo, la famosa poetessa che visse tra il VII e il VI sec. a.C.; Teano, filosofa greca discepola e probabilmente moglie di Pitagora; e la filosofa e matematica alessandrina Ipazia, del IV e V secolo d.C. L’idea di una tale testimonianza esprime, spero, con semplicità un sentimento di gratitudine per queste e per tutte le donne che hanno contribuito alla grandezza della cultura e delle arti nell’umanità.

I volti della Campagna

In una sorta di narrazione ideale e simbolica sull’espressione del genio artistico, i personaggi femminili ritratti nella Campagna incarnano in modo profondo e sottile l’ideale universale di “bellezza secondo misura” su cui si fonda il concetto di lusso gentile.

Vissuta nell’isola greca di Lesbo, Saffo incantò i suoi contemporanei con l’eleganza dei suoi versi e rappresenta ancora oggi uno degli apici artistici che la Grecia antica ha donato all’umanità.

Discepola della Scuola pitagorica, visse nella città di Crotone, all’epoca appartenente alla Magna Grecia. Si narra fosse un punto di riferimento per le donne della comunità fondata da Pitagora.

Originaria della città di Cizico, nella Grecia antica, Marzia si trasferì prima a Napoli e poi a Roma dove divenne presto un’abile e talentuosa ritrattista, molto richiesta per il suo stile raffinato.

Figura di spicco nell’ambiente accademico di Alessandria d’Egitto, Ipazia eccelse in filosofia, matematica e astronomia, promuovendo l’insegnamento delle scienze filosofiche in pubblico.

Sofonisba iniziò sin da giovane a formarsi come pittrice, con l’obiettivo di farne una vera professione. Il suo talento di ritrattista scavalcò i confini nazionali, portando l’artista alla corte spagnola di Filippo II.

Fine esponente del barocco bolognese, Elisabetta fu molto apprezzata anche per le sue qualità nel disegno e nell’incisione. Oltre ad insegnare, fondò la prima scuola d’arte femminile in Europa.

Conosciuta anche come “architettrice”, Plautilla fu l’unica architetta della sua epoca in Italia alla quale vennero commissionate, su fonte certa, opere di pittura ed opere architettoniche.

Mary trascorse alcuni anni ad Istanbul, dove descrisse ampiamente la cultura ottomana del tempo, oltre ad apprendere una tecnica per curare il vaiolo che provò con tenacia a diffondere in Inghilterra.

Ritrattista della corte francese di Luigi XIV e di altre dinastie europee, Élisabeth espresse sin dalla tenera età una raffinata dote artistica, che la portò a diventare una professionista molto apprezzata.

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