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Lettera del tempo nuovo

Campagna 1995 - “La bellezza ha sempre in sé qualcosa di eterno”. C. Baudelaire

Solomeo, 2 aprile 2020

Il sorgere di un tempo nuovo è già iniziato dalle ombre di una notte dolorosa; questo tempo nuovo, stimati amici, io lo vedo come pieno di opportunità favolose, come portatore di linfa nuova, come creatore di idee, tutto intorno ad una rinnovata voglia di vivere. So che ci sarà una nuova crescita economica, so che l’entusiasmo prenderà i nostri cuori. Ma alla fine saremo diversi; anche noi, come il tempo, saremo in qualche maniera nuovi. Qualcosa di trasformato ci farà vedere le cose e la vita in una dimensione diversa, bellissima, incantata. Quello stesso pane, che ieri davamo per scontato, ora sarà una sorpresa nuova, un ammonimento verso chi il pane non lo ha, e deve averlo. In ogni uomo riconosceremo un altro uomo: il suo nome è fratello. Qualcosa di cambiato ci mostrerà la famiglia come il germoglio della società. E così l’acqua, i campi di grano, i frutteti, e gli animali che ci nutrono, prenderanno un aspetto nuovo, saranno ripieni di un significato che è quello naturale, giusto, equilibrato, diverranno quasi sacri. Tale valore è quello del ritmo del Creato, che batte in ognuno dei nostri cuori.

Cari amici, sono convinto che il tempo nuovo sarà per noi l’occasione affascinante per rimettere insieme un rapporto virtuoso tra umanesimo e tecnologia, tra spirito e armonia, tra profitto e dono. Dobbiamo sapere che dietro ad ogni problema c’è un’opportunità. Quel gigante umano che fu Michelangelo era solito dire che la vita è una forma d’arte, e come l’arte, per viverla, c’è bisogno del cuore più che delle mani.

Quindi vorrei dire che questa è un’occasione che non riguarda un singolo uomo, ma tutti gli uomini del mondo. Mi piacerebbe che i nostri occhi, i nostri cuori, tutto il nostro essere fossero pronti a cogliere il dono universale che ci ha preparato il destino. Sono affascinato da Confucio quando dice: “Colui che non prevede le cose lontane si espone ad infelicità ravvicinate.”

Quando verrà la fine dell’eclisse, e il sole tornerà a colorare la vita, allora il nostro cuore sarà colmo di gioia; però quello sarà il momento della prudenza somma. Se sapremo segnare il passo, se continueremo per un poco a rispettare le regole sperimentate dei frangenti dolorosi, se ci concentreremo sul linguaggio del Creato, torneremo alla vita di sempre con naturalezza e con qualche valore in più, attratti dal fascino di tutto quello che nel mondo è degno di essere chiamato “umano”.

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