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Storie di S. Francesco: la predica agli uccelli, Giotto, 1266-1336, Assisi, © Scala Archives

«Ogni giorno, nel tragitto che da casa mi porta al lavoro, passo attraverso il profumo dei campi, l’odore della legna che arde nei camini, accompagnato dal canto degli usignoli e dal quieto scorrere dell’acqua nel fiumicello Caina. Questa serenità, questa moderazione, questa provvidenza di vita campestre appare al mio animo come un simbolo amabile della sostenibilità ambientale. Penso a volte che tutto quello che noi oggi facciamo per un ambiente migliore, per il contenimento del riscaldamento globale, concentrando l’attenzione sulla composizione dei materiali, sulla eliminazione di quelli nocivi, sulle discariche e sul controllo delle emissioni inquinanti, sia per certi versi come la partenza ideale verso un mondo dove si torni a rigenerare, a riutilizzare, a riparare, a recuperare, cioè in altre parole ad utilizzare i doni della madre terra secondo la regola naturale, e questa è una cosa alla portata di tutti, un convincimento che è forse stato influenzato dalla prima parte della mia vita beata, trascorsa in campagna.»