label.skip.main.content

La nostra idea di Capitalismo
Umanistico
e Umana
Sostenibilità

"Agisci in modo da considerare l'umanità sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre come nobile fine, mai come semplice mezzo." (I. Kant)

Discorso di Brunello Cucinelli ai grandi della Terra in occasione del G20

Capitalismo Umanistico e Umana Sostenibilità

«La vita giovanile trascorsa in campagna, la vita contadina, hanno lasciato nella mia anima il seme e poi il germoglio del Capitalismo Umanistico e dell’Umana Sostenibilità. La nostra, quella della mia famiglia, era una vita a contatto con la natura, perché essa ci donava ogni cosa. Infatti non avevamo nemmeno l’elettricità, ma la terra veniva coltivata utilizzando la forza degli animali, e l’acqua della pioggia veniva raccolta. C’era tra noi e la natura un rispetto reciproco, e tutto si svolgeva in armonia con il Creato.

Capivo che tutto quello che avevamo veniva dalla Terra, e sperimentavo così, semplicemente, quello che il filosofo greco Senofane pensò tanti secoli fa: “Dalla terra tutto deriva”, come ho rammentato ai grandi del mondo riuniti per il G20 in Roma ad ottobre 2021.

Vi era nell’armonia con la terra una concordanza tra quello che si ottiene con il lavoro e quello che si dona al nostro prossimo; ricordo che ogni anno, dopo la mietitura, mio nonno era solito donare la prima balla di grano alla comunità, un simbolo antico dell’equilibrio tra profitto e dono, e proprio questo simbolo è divenuto una delle pietre angolari del Capitalismo Umanistico, uno dei doni più grandi per la mia gioventù e per il mio divenire.

Altri doni altrettanto fondamentali mi vennero dal dolore, come quello che provai un giorno vedendo mio padre con gli occhi lucidi per essere stato umiliato sul lavoro. Quegli occhi non erano soltanto un fatto personale, perché mi parlavano di offesa alla dignità della persona umana, di qualsiasi persona umana, e questa ferita, rimasta per sempre nell’anima, divenne per me l’imperativo e la volontà di lavorare per tutta la mia vita a favore della dignità morale ed economica dell’essere umano.

Sognavo un’impresa per fare profitti con etica, con dignità, senza arrecare sofferenza alle persone e offese al Creato, o almeno il meno possibile. Mi piaceva pensare a luoghi di lavoro leggermente più belli, dove si potesse stare meglio a cospetto del paesaggio, e volevo che le persone guadagnassero un poco di più, perché tutti noi siamo anime pensanti, e perché non possiamo più volgere le spalle alla povertà.

Pensavo ad un giusto lavoro, nella sua durata temporale, nella sua qualità e nell’armonia tra la tecnologia e l’umanesimo; pensavo ad un lavoro che favorisse lo spirito creativo e a una giusta connessione, perché solo così l’anima, allo stesso modo del corpo, può nutrirsi ogni giorno.

Dice Platone che l’ordine interiore è una virtù, e io ho fiducia nello Stato: sono convinto della bontà di rispettare le leggi, anche quelle che magari a volte ci possono piacere un po’ di meno.

Io so che la nostra madre terra non va consumata, ma utilizzata, perché possa rigenerarsi naturalmente, e fino ad oggi mi sono dedicato a conservare quanto esisteva, a restaurare quanto era stato dimenticato dal tempo, a lasciare memoria di bellezza qui, in quella mia piccola patria che è Solomeo, “borgo del cashmere e dell’armonia”.

Con assiduità e gioia il Castello, lentamente, il Borgo e la sua periferia sono stati restaurati; nacquero il Teatro, nostro tempio laico dedicato alle arti, e più tardi, nella valle, il Parco per la Bellezza con il Monumento alla Dignità dell’uomo, la vigna e la Cantina, come pegno di figli devoti e riconoscenti alla grande madre terra. Sul Monte della Cima il Bosco della spiritualità conclude la simbologia spirituale del territorio di Solomeo, cioè il dialogo tra la spiritualità, in alto, la cultura, nel Borgo, il lavoro e la natura in valle.

Proprio la cultura troverà la sua elezione nella nuova Biblioteca Universale di Solomeo, in una villa settecentesca che è in corso di restauro, proprio accanto al Teatro e alla Chiesa di San Bartolomeo. Amore e conoscenza per i libri di ogni parte del mondo sono le ragioni che hanno sostenuto i grandi di ogni tempo. In questo mi è stata di grande ispirazione l’antica Biblioteca di Alessandria, creata dal Re d’Egitto Tolomeo I, e ancora penso ad Adriano imperatore, secondo il quale chi costruisce biblioteche costruisce i granai dell’anima a beneficio immenso dei posteri; Adriano, che ebbe i libri come guida per governare sé stesso e il mondo.

1- Copertina del libro "Il sogno di Solomeo. La mia vita e l'idea di capitalismo umanistico", di Brunello Cucinelli. Per gentile concessione de Feltrinelli editore, 2018

2- “Il sogno di Solomeo”, retro del libro. “I valori eterni di bellezza, di umanità e di verità sono ideale e guida di ogni nostra azione.”

Intervista del 1998 per la Presentazione del libro "Solomeo"

Copertina del libro "Della mercatura et del mercante perfecto" di Benedetto Cotrugli, 1602. Foto: dalla collezione della Fondazione Mansutti, Milano

Nella cultura e nella spiritualità, oltre che nell’economia e nell’ambiente, trovano luogo le forme che completano il significato di Umana Sostenibilità, e la sostenibilità è un tutt’uno con il Capitalismo Umanistico, come concezione inclusiva di ogni cosa materiale e immateriale che riguarda la persona umana. Di tutto questo è matrice e massimo comun denominatore l’umanesimo universale.

Mi piace pensare ad una sostenibilità inclusiva dei valori materiali e di quelli spirituali, un luogo concreto dove l’ambiente, l’economia, la tecnologia, la cultura, lo spirito e la morale vivano insieme. Sono convinto che così si potrà avere un’azione sostenibile e completa, perché nonostante la tecnologia noi viviamo immersi nella natura, e come pensava Leibniz la natura “non fa salti”, cioè i rapporti tra le cose sono di continuità e non di diversità. Per questo motivo noi immaginiamo che ci debba essere una sostenibilità ambientale, economica, tecnologica, culturale, spirituale e morale».

Sostenibilità ambientale

Sostenibilità economica

Sostenibilità tecnologica

Sostenibilità culturale

Sostenibilità spirituale

Sostenibilità morale

"Dalla terra tutto deriva", Senofane

Il Discorso di Pericle agli Ateniesi

«Nel discorso che Pericle fece agli Ateniesi per la commemorazione dei caduti nel 431 a.C. durante la Guerra del Peloponneso, ho sempre trovato una guida morale giusta. Un modello da seguire nel condurre la vita, con dignità e rispetto. Un’idea universale con cui costruire le basi etiche e umane della nostra impresa».

Longevità dell’Impresa

Allegoria del Tempo e della Verità, Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccia (1646-1647), Roma, © 2023, Photo MNP / Scala, Firenze

Il decalogo che segue rappresenta la sublimazione degli ideali che lo hanno ispirato e dei fini che vorremmo la nostra impresa perseguisse durevolmente. Sono tali le ragioni e gli indirizzi filosofici secondo i quali ci piacerebbe che venisse condotta la nostra azione umana ed imprenditoriale, applicando quei valori e quelle premesse morali che ci illuminano. Longevità significa un’impresa che seguendo i tempi della natura possa vivere nel tempo per due secoli e più, un’impresa dove i valori etici più elevati siano ispirazione per la vita; per questo è stato naturale esprimere nei dieci punti che seguono la nostra visione del mondo.


I. L’avidità non giova agli uomini perché forza le regole della natura
II. L’arroganza non è profittevole, in quanto non vive a lungo
III. Agiamo pensando di essere eterni: perciò costruiamo solidamente e custodiamo assiduamente quanto abbiamo costruito
IV. Coltiviamo il talento perché i suoi frutti sono il nutrimento della creatività
V. L’ambizione di formare e di istruire è l’unica che vale oltre i limiti individuali, perché ogni decisione deve essere presa insieme e non da soli
VI. Un’impresa internazionale appartiene a proprietari di livello internazionale
VII. I CEO di un’impresa debbono essere cambiati ogni 12-15 anni
VIII. Se sapremo cambiare, sapremo reinventarci così come la natura reinventa sé stessa
IX. Per un’impresa una liquidità sufficiente è come il lievito madre che si conserva nella madia
X. Ogni dieci anni circa vi è una crisi, e dopo ogni crisi vi è una ricrescita: così insegna la storia

I Nostri Longevi Ideali di Vita e di Lavoro

Decalogo

I. Amiamo e rispettiamo la Terra Madre coltivandola secondo natura e accogliendo i suoi frutti come il dono più caro.
II. Non usiamo più di quanto è necessario e naturale. Utilizziamo l’universo con amabilità.
III. Agiamo sempre come fedeli e amorosi custodi del Creato.
IV. Crediamo nella dignità morale ed economica dell’essere umano.
V. Lavoriamo sostenendo il giusto utile e l’armonia tra profitto e dono.
VI. Ricerchiamo l’armonia tra il giusto lavoro e l’umana riservatezza.
VII. Ricordiamo i padri. Ci hanno insegnato a rispettare le leggi, e nella loro parola è scritta la nostra storia.
VIII. Crediamo in un universalismo del mondo e agiamo con grande rispetto per tutte le civiltà.
IX. Accettiamo i giusti cambiamenti per vivere la parte migliore dei nostri tempi.
X. Amiamo i giovani e trasmettiamo loro la speranza e il sogno del futuro luminoso che li attende.

La Nostra Terra Madre

Ai Nostri Amabili Dipendenti

Ai Nostri Stimati Partner

Brunello Cucinelli, campagna AI 1995

Alcune testimonianze e progetti per
l’Umana Sostenibilità

La Pandemia da Covid-19

«Il Covid-19, a partire dal gennaio del 2020, ha segnato questa epoca in maniera straordinaria. Quando vennero le prime voci di un’infezione proveniente dalla Cina fu facile pensare che si trattasse di qualcosa di simile a quelle influenze aviarie che già in anni precedenti erano venute dall’Oriente, ma presto rientrarono nell’ambito della tradizionale influenza di ogni anno.

Solo lentamente ci si accorse di quanto fossero diverse le cose. Vivemmo così questo passo doloroso dell’esistenza umana trovandoci ad affrontare una pandemia quando ormai il virus era sfuggito al controllo, i contagi crescevano in tutto il mondo in maniera esponenziale e le morti aumentavano continuamente di numero. Vivemmo l’esperienza del lockdown, con sei miliardi di persone costrette all’isolamento.

Oggi, quando anche questo virus, non che annientato, sembra però domato e in qualche maniera addomesticato anche nelle sue continue repliche, forse è il tempo di tirare un sospiro di sollievo. Ma guardando indietro a quei momenti, pochi possono dire di non aver avuto in quel tempo un lutto, un padre, una madre, un fratello, un amico carissimo venuto a mancare. È con lui è andato via un affetto e un luogo umano all’interno del quale era possibile trovare tante risposte, nel quale si riceveva e si dava tanto aiuto. E appresso, quante famiglie rimaste desolate come grandi alberi ai quali la tempesta abbia spezzato i rami maggiori!

Brunello Cucinelli insieme al Generale Figliulo in visita al centro vaccinale Covid-19 di Solomeo, maggio 2021

Cosa è rimasto? Non si è più quelli di prima, i cambiamenti che sono rimasti nei modi di vivere sono evidenti nei rapporti umani, nel temere le vicinanze eccessive, nel darsi la mano, nell’entrare in locali troppo affollati; la tecnologia ha preso uno spazio maggiore dell’utile, così il parlare in remoto attraverso il computer, necessario durante la pandemia, è divenuto quasi un costume dei giorni contemporanei. Questo tuttavia non significa che si debba rinunciare alla libertà di amarsi e di essere vicini, di aiutarsi reciprocamente come avveniva prima e ancora, indietro negli anni, nella famiglia, che è la culla della società. È nata una nuova visione del mondo, una speranza che accompagna ogni rinascita a testimoniare che l’umanità risorge da ogni più grave sciagura, tanto più se, durante il dolore, non si è persa la guida della propria vita, privata e sociale. Dalla paura di essere soli è nata, sembra, una nuova coscienza che spinge la comunità umana a stare insieme, una nuova fede nella forza di essere uniti, come fratelli del mondo.

Guardando alla storia, agli insegnamenti che il passato ci dona, possiamo dire che anche i momenti più difficili come arrivano così se ne vanno; ogni cosa passa, il tempo porta con sé il cambiamento, la rinascita. Nella nostra impresa, allo stesso modo, cercammo di affrontare la pandemia tenendo saldo il timone verso le uniche certezze che avevamo, l’unione e l’importanza di rimanere gli uni accanto agli altri. Si era manifestata dinnanzi ai nostri occhi la realtà, e non potevamo volgere lo sguardo altrove: per quanto fosse vero che ci trovavamo tutti nello stesso mare tempestoso, era altrettanto necessario prendere atto che non ci trovavamo tutti sulla stessa barca e che era doveroso moralmente lanciare una cima in soccorso alle barche più piccole. Decidemmo subito, sin dai primi giorni di lockdown, che avremmo preso tutti i provvedimenti necessari per far sì che - nei limiti delle nostre possibilità e delle conoscenze rispetto a questo “ospite indesiderato” - tutti i nostri collaboratori e le loro famiglie potessero affrontare la quotidianità in sicurezza, nel rispetto della salute e della dignità morale ed economica di tutti, nessuno escluso. Le conseguenze di questo virus iniziarono ad apparirci anche in una sorta di forma benevola, ispirati dalle parole di Sant’Agostino quando pregava: «Signore, tu che dai per maestro il dolore». Un’occasione per provare a fare qualcosa di buono, persino nel dolore e nell’incertezza che attanagliavano i nostri sonni. Decidemmo di far tesoro della prova che eravamo stati chiamati ad affrontare: nessuno sarebbe stato licenziato, avremmo garantito gli stessi stipendi a tutti, non avremmo chiesto sconti né ai fornitori né agli artigiani né ai piccoli laboratori con cui collaboriamo da decenni. Prendemmo poi la decisione di donare i prodotti invenduti delle nostre collezioni ai più bisognosi e a chi si prende cura di loro, creando il progetto “Brunello Cucinelli for Humanity”. Avremmo affrontato il momento di crisi per rendere ancora più forti e saldi quei rapporti umani di rispetto e di fiducia reciproca in cui crediamo da sempre profondamente.

Gli insegnamenti della storia e il conforto che in qualche maniera ricevevamo grazie ai primi messaggi dei nostri colleghi e amici in Cina, ci spinsero ad incamminarci lungo il sentiero del Tempo Nuovo, un tempo che guarda all’incertezza con occhi comunque fiduciosi e previdenti.

Decidemmo di agire, ricercando, ovunque possibile, ventilatori polmonari e mascherine, divenute quest’ultime una sorta di scudo a protezione di tutti noi.

A difesa della comunità attorno alla quale ci stringevamo, ci mobilitammo subito insieme all’Università e all’Azienda Ospedaliera di Perugia per far partire uno screening continuo ed esteso di tutti i collaboratori e, in caso di necessità, dei loro familiari, al fine di tenere il più possibile sotto controllo la situazione pandemica.

Poi, il 9 novembre 2020, data che non dimenticheremo, gli scienziati annunciarono il primo salvifico vaccino. E non appena il Governo decise di far partire il piano vaccinale nazionale, mettemmo a disposizione della Protezione Civile Italiana le risorse necessarie per allestire e rendere operativo un centro vaccinale all’interno del nostro Parco della Bellezza, qui a Solomeo, poco distante dagli opifici dell’impresa, organizzando uno staff medico che sarebbe stato poi coordinato dall’amministrazione locale.

Oggi, a distanza di qualche tempo da tutto ciò, ricordiamo quelli di noi che ci hanno lasciato e non smettiamo di stringerci a tutta la nostra comunità, consapevoli che quanto è stato fatto, per noi, altro non è che un’espressione naturale e necessaria del valore umano.

Diceva Albert Einstein: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie”.»

Brunello Cucinelli, Raffaello Napoleone, Agostino Poletto e il team dell'ufficio stile uomo nella sede di Casa Cucinelli a Solomeo per l'evento di apertura di Pitti Uomo Connect, gennaio 2021

Brunello Cucinelli for Humanity

Nel 2020, in seguito alla momentanea chiusura dell’attività retail causata dalla pandemia da Covid-19, l’azienda lancia l’iniziativa “Brunello Cucinelli for Humanity” per devolvere i prodotti invenduti delle proprie collezioni. Con questo progetto, un’importante quantità di capi artigianali, per un valore complessivo di circa 32 milioni di euro, è stata data in dono, distribuita ad una rete di partner nazionali ed internazionali, come concreto supporto alle persone più bisognose. Nel presentare il progetto, Brunello Cucinelli ha così commentato: «Questo progetto che noi tutti definiamo “intenso” mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell’uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi. Sarebbe per me un vero piacere se questo gesto simbolico fosse accettato come segno augurale verso un nuovo e duraturo tempo nuovo».

Il progetto Himalayan Regenerative Fashion Living Lab

A marzo 2022 l’azienda ha aderito, impegnandosi economicamente nel sostegno, al progetto “Himalayan Regenerative Fashion Living Lab” della Sustainable Markets Initiative Fashion Task Force, voluta dall’allora Principe Carlo del Galles, ora divenuto Re del Regno Unito, e presieduta da Federico Marchetti. La partnership mira a sviluppare un nuovo programma per la creazione di paesaggi rigenerativi della moda, per dimostrare il potenziale di tale industria nella transizione verso un percorso inclusivo, rispettoso del clima e positivo per la natura, all’insegna di una nuova catena di valore imperniata sui principi della moda sostenibile.

L’iniziativa si concentra nel recupero dell’ambiente naturale – seriamente minacciato dal cambiamento climatico - nonché delle tradizionali abilità artigianali e manifatturiere di alcune piccole comunità locali dell’Himalaya che da secoli basano la propria sussistenza sull’economia legata al cashmere, al cotone e alla seta.

Il nostro impegno per la riduzione delle emissioni

L’azienda ha avviato un piano di riduzione delle emissioni di gas “effetto serra”, applicando i principi della Science Based Targets Initiative (SBTi). Tale impegno porterà nel decennio 2019 – 2028 a ridurre le emissioni di gas effetto serra del 60% in termini di intensità economica, e in valore assoluto del 70% per le emissioni scope 1 e 2 e del 22,5% per le emissioni scope 3.

Busto di Marco Aurelio

 
La mia Vita
La mia Vita
 
La Famiglia
La Famiglia
 
Comunicazione e Media
STAI LEGGENDO
Capitalismo Umanistico e Umana Sostenibilità
Capitalismo Umanistico e Umana Sostenibilità
CONTINUA LA LETTURA
Tecnologia, Umanesimo e Intelligenza Artificiale
Tecnologia, Umanesimo e Intelligenza Artificiale
 
La Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e il Foro delle Arti
La Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e il Foro delle Arti
 
La Biblioteca Universale di Solomeo
La Biblioteca Universale di Solomeo
 
Pensieri sul Mondo Contemporaneo
Pensieri sul Mondo Contemporaneo